L’antico borgo bizantino fu chiamato dagli Arabi Caltagirone – in origine Kalat al Ghiran, ovvero Rocca dei Vasi – introducendo tecnologie innovative per la lavorazione dell’argilla. Dopo gli arabi vennero accolti i Genovesi, i Normanni, gli Aragonesi e gli Spagnoli.
Nel 1600, con la costruzione della lunghissima scalinata Santa Maria del Monte e del ponte di San Francesco che congiunge due delle tre colline dove sorge la città, si definisce lo scenario urbanistico del centro storico. Nel 1693, un distruttivo terremoto colpì la città. Alla ricostruzione contribuirono architetti come Gagliardi, Battaglia, Bonaiuto. Nel 1700 Caltagirone risplende nelle armonie barocche, integrando perfettamente elementi medievali e rinascimentali successivamente arricchiti con suggestioni liberty.
Caltagirone è memoria orgogliosa del suo potere di città demaniale, ancora impresso nelle architetture civili e nelle molteplici chiese e conventi.
Ma è nelle alzate decorate da piastrelle policrome dei 142 gradini della Scala SS. Maria del Monte che si inneggia alla storia dell’arte di questa cittadina. Una ascesa storica che ci porta dal più antico decoro medievale al cubismo contemporaneo.
Diventa protagonista durante la celebrazione del patrono San Giacomo. Dove, tramite coppi colorati con all’interno dei ceri, crea scenografiche suggestive.
Non manca Natale, Pasqua o infiorata dove ritualità e fantasia si fondono per creare stemmi, sacri simulacri o immagini di fantasia che riempiono di gioia.